- Novembre 21, 2024
Storia, cultura, innovazione, sostenibilità: Valencia è un insieme di queste cose e molte di più. Scopri cosa vedere a Valencia e dintorni in 3 giorni, dalle tappe più conosciute alle esperienze autentiche, legate a un turismo lento e locale.
Sospesa tra passato e futuro, tra le sue architetture storiche e quelle più moderne, la terza città più grande della Spagna, situata sulla costa orientale della penisola iberica, è un luogo in continuo cambiamento.
Valencia è una di quelle città che, quando la vedi per la prima volta, pensi: “Qui potrei viverci”. L’ho pensato alla fine del nostro primo giorno tra le sue strade, per poi assistere il giorno dopo a una manifestazione locale contro la crisi abitativa e ripensare con più consapevolezza ai luoghi che sto visitando, non come posti di passaggio, ma come la casa di qualcuno.
Ed è con consapevolezza che ho scelto cosa vedere a Valencia e dintorni in 3 giorni: esistono diversi modi per viverla, il mio combina le bellezze del centro storico e delle attrazioni più famose con quelle legate a un turismo lento e sostenibile.
Di quest’ultimo ti parlerò al giorno 3 di questo itinerario, dove andremo alla scoperta di un’antica finca dove producono arance da generazioni e di un parco naturale dove invece viene prodotto il riso, proprio quello che sicuramente proverai con una deliziosa paella valenciana.
Ogni viaggio lascia un segno, quello che possiamo fare è renderlo il più consapevole possibile. Pronto a scoprire Valencia e i suoi dintorni con me?
In questa guida troverai
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Cosa fare e vedere a Valencia in 3 giorni
Prima di approfondire cosa vedere a Valencia e dintorni in 3 giorni ti offro un contesto: la città ha 788.842 abitanti, ha ottenuto diversi riconoscimenti come Capitale Europea del Turismo Intelligente 2022, Capitale Verde Europea 2024 e Capitale del Design e vanta ben 2.696 ore di luce all’anno. Quest’ultimo dato tienilo a mente per quando stai pianificando il tuo viaggio, potresti considerare di visitare la città in bassa stagione!
Valencia offre anche parchi giganteschi, spiagge, monumenti storici…insomma, le cose da fare e da vedere sono tante e non le troverai tutte in questo articolo. Per scoprirla mi sono lasciata trasportare dal suo ritmo leggero e imprevedibile, quindi prendi ispirazione dal mio itinerario e cambialo aggiungendo o togliendo tappe in base ai tuoi interessi.
Giorno 1: cosa vedere nel centro storico di Valencia
Gli edifici storici più importanti
Cominciamo a scoprire Valencia dal centro storico, composto soprattutto da strade pedonali e da una serie infinita di edifici splendidi.
Uno dei più particolari è sicuramente il Palazzo del Marchese di Dos Aguas, con la sua sontuosa facciata in stile barocco che, al suo interno, ospita il Museo Nazionale di Ceramica e Arti Suntuari González Martí.
Due dei più famosi, invece, sono la cattedrale di Valencia, custode del Santo Graal e di alcuni dei dipinti di Maella e Goya, insieme alla torre Miguelete, da dove potrai ammirare la città dall’alto, e il Mercado.
DETTAGLI
PALAZZO DEL MARCHESE | Chiuso il lunedì; ingresso 3€
CATTEDRALE | Ingresso 9€ – Oppure puoi saltare la fila (a volte particolarmente lunga) e acquistare un tour con guida
Il Mercato Centrale
Questo è uno dei mercati più grandi d’Europa! Lo troverai particolarmente affollato, soprattutto di turisti, quindi armati di pazienza e cerca di non intralciare i negozianti o i residenti che desiderano semplicemente fare i loro acquisti.
Entra e alza lo sguardo, noterai le piastrelle di ceramica dipinte con le famose arance della regione, mentre la luce del sole filtra dalle finestre del soffitto a cupola, facendo brillare i diversi prodotti.
Se arrivi qui all’ora di pranzo, approfittane per mangiare qualcosa di tipico a buon prezzo. Noi abbiamo optato per qualche crocchetta, una focaccia con prosciutto iberico e un fresco bicchiere di vermut.
CONSIGLIO | Se cerchi un’esperienza un po’ più culturale e indipendente, puoi provare il Mercado de Tapineria: non è un mercato vero e proprio, ma una piazzetta intima con qualche bar e ristorante, oltre che negozi vintage e d’artigianato locale.
Il quartiere El Carmen
El Carmen è uno dei quartieri più conosciuti della città grazie al suo mix di storia, arte e divertimento. Il nome del barrio, seppur derivi dalla chiesa e dal convento di Carmen Calzado, ha origini molto più antiche che vanno a intrecciarsi con la presenza dei mori.
Questa parte di storia è racchiusa in alcuni angoli del quartiere, come il Portal de la Valldigna, l’antico ingresso al quartiere moresco dove vivevano tutti i musulmani dopo che Giacomo I riconquistò la città.
Qui troverai anche tante opere di street art e una vita notturna particolarmente attiva tra bar, locali e ristoranti di ogni tipo.
Giorno 2: spiagge, design e parchi urbani
Giardini del Turia
Il giorno due del nostro itinerario su cosa vedere a Valencia e dintorni in 3 giorni parte dai Giardini del Turia che, con la loro superficie di 120 ettari, rappresentano il parco urbano più grande di tutta la Spagna.
Il parco, però, non è sempre esistito. Al suo posto scorreva un fiume che, dopo un’alluvione catastrofica per la città, venne prosciugato e sostituito da un’area che, anno dopo anno, assunse la forma di un polmone verde, uno degli organi essenziali di Valencia.
Qui si viene per fare sport, camminare, andare in bici, fare yoga, leggere, suonare il violino, partecipare a un corso di danza, festeggiare un compleanno e per tutti quei momenti che rendono la giornata migliore. Questo parco è il cuore pulsante della città e, percorrendolo, in meno di mezz’ora ti porterà direttamente nel futuro, nell’area più futuristica di Valencia: la Ciutat de les Arts i les Ciencies.
La Città delle Arti e delle Scienze
Esempio di architettura moderna, una città dentro la città: fu disegnata dall’architetto valenciano Santiago Calatrava e inaugurata nel 1998.
Gli edifici sono futuristici e custodiscono il Museo delle Scienze, riconoscibile dalla sua forma a scheletro di balena, il Palau de les Arts Reina Sofia – Opera House, l’Hemisfèric, a forma di occhio umano, con all’interno un cinema digitale in 3D, l’Umbracle, un grande giardino con piante mediterranee e l’Oceanografic, l’acquario più grande d’Europa.
La spiaggia e il quartiere Cabanyal
Se hai tempo e vorresti concederti un paio d’ore di puro relax, puoi salire su un tram o in sella a una bici a noleggio e raggiungere la zona della spiaggia.
Qui, oltre alla spiaggia in sé, troverai bar, ristoranti e Cabanyal, l’ex quartiere di pescatori. Noterai delle caratteristiche casette colorate: queste sono le barracas (tipiche case coloniche valenzane), alcune con facciate rivestite di piastrelle, insieme ad altri edifici modernisti.
Giorno 3: cosa fare nei dintorni di Valencia
Huerto Ribera: l’orto dove coltivano arance (e non solo)
Come viaggiatori del presente è fondamentale pensare a come rendere leggera la nostra impronta rivolgendo la nostra attenzione non solo a quelle che chiamiamo “attrazioni”, ma anche e soprattutto al territorio.
Valorizziamo i percorsi locali entrando a contatto con le realtà più piccole e dedichiamo il giorno 3 a Huerto Ribera, un’azienda che produce arance da generazioni e generazioni.
L’arancia è simbolo indiscusso di Valencia: è proprio in questa regione che, nel 1781, furono stabilite le prime piantagioni, coltivando una varietà che si credeva avesse avuto origine da qualche parte in Asia.
Un secolo dopo, nel 1870, nasce la storia della famiglia Ribera. A raccontarcela è Teresa Bover, la proprietaria del frutteto che, con impegno e affrontando le diverse sfide del mestiere, comprese le conseguenze del cambiamento climatico, ci spiega ogni fase della produzione.
Huerto Ribera è specializzato soprattutto nella coltivazione di quella che viene chiamata “Valencia late”, raccolta a mano dopo un intero anno di attesa (da qui la denominazione ‘late’, tarda), ma non solo.
Come piccoli scienziati ortofrutticoli, si divertono a coltivare anche specie particolarmente interessanti, come la Mano di Buddha e il caviale degli agrumi, che può costare anche 200€ al chilo.
Dopo la visita del frutteto, avrai la possibilità di provare spremute, marmellate e altre delizie prodotte da loro o da altre aziende locali. Se capiti durante il periodo della raccolta potrai avere un cesto per raccogliere le tue arance, oppure partecipare ai diversi workshop dedicati ad altre specialità tipiche come la paella e il vermut. Puoi prenotare la visita dal sito ufficiale o qui (in entrambi i casi c’è la cancellazione gratuita).
Parco Naturale dell’Albufera
Sai che la migliore paella valenciana può essere considerata tale solo se utilizza il riso DOP prodotto nelle risaie di questo parco naturale? Forse sto esagerando, ma il riso prodotto in questa riserva è davvero qualcosa di speciale.
Il nome, ’albufera’, ha le sue radici nel passato arabo della Spagna: Al-buhayra, in arabo significa ‘piccolo mare’ ed era il nome che l’impero musulmano diede a questa enorme laguna d’acqua dolce, separata dal Mediterraneo da una sottile striscia di dune ricoperte di pini.
Puoi prenotare un tour in barca per scoprirla, sia per i campi di riso che come habitat naturale per diverse specie di uccelli migratori, oppure mangiare in una delle “barracas” per provare la paella locale.
Cosa mangiare di tipico a Valencia
Potrei rispondere facilmente con tapas, tapas e ancora tapas, ma qui entra in gioco un altro piatto che a Valencia è un must: la paella, preparata rigorosamente con coniglio, pollo e verdure.
Di locali ne troverai tantissimi, alcuni con ottime recensioni, altri un po’ meno. Personalmente l’ho provata in un ristorante chiamato Secret, abbiamo aspettato 40 minuti (tempo minimo di preparazione della paella), ma ne è valsa la pena. È un locale molto quotato e particolarmente affollato, ti consiglio di prenotare sul sito.
Altro must a Valencia è una bevanda chiamata horchata, preparata con acqua, zucchero e con il latte di un tubercolo ipogeo, la chufa. Il caffè più famoso e sicuramente il più turistico per assaggiare l’Horchata è la bellissima Horchatería Santa Catalina, servita solitamente con i ‘fartons’, una lunga pasta dolce.
Mi è piaciuta? Ni: a primo impatto sapeva di grotta (non so come altro descriverti il sapore, mi ricordava esattamente una grotta umida), poi migliora. La berrei di nuovo? Forse no, ma essendo la bevanda nazionale le darei una chance!
Non ti preoccupare se l’Horchatería Santa Catalina è troppo affollata, puoi provare questa bevanda praticamente dovunque a Valencia.
Ah, quasi dimenticavo: non lasciare Valencia senza aver provato il cocktail ufficiale della città che, guarda caso, si chiama Agua de Valencia. Solitamente è servito in una caraffa ed è a base di succo d’arancia (ovviamente), Prosecco o Cava, gin, vodka e zucchero.
Valencia: info utili per il viaggio
Quanto tempo occorre per visitare Valencia
Personalmente consiglio minimo 3 giorni, se sono 5 ancora meglio, questo dipenderà dal tuo modo di viaggiare e da quanto tempo hai a disposizione.
Valencia ha molto da offrire, non tanto in termini di attrazioni turistiche di per sé, ma per le sue atmosfere. Quando la visiti è bello non avere fretta per goderti i piccoli piaceri da locals, come fare siesta ai Giardini del Turia o trascorrere una mattinata in spiaggia.
Come arrivare dall’aeroporto
Se arrivi con l’aereo, raggiungere il centro città sarà semplicissimo perché l’aeroporto dista solo 15 minuti. Hai a tua disposizione diverse opzioni:
METRO | Le linee 3 (rossa) e 5 (verde) ti portano nel centro storico e il viaggio dura circa 25 minuti, mentre il costo del biglietto è di 4,90€. La Valencia Tourist Card, se deciderai di acquistarla, include anche la corsa dall’aeroporto.
TAXI | Questa è l’opzione meno economica, ma più veloce: la tariffa costa intorno ai 25 euro.
Come spostarsi in città
Valencia è una città piccola e facilmente percorribile a piedi.
Essendo una città votata alla sostenibilità (d’altronde non è un caso se è stata riconosciuta Capitale Verde Europea 2024) può essere visitata anche e soprattutto con la bici: in questo modo non dovrai mai usare i mezzi pubblici.
Questi sono comunque molto efficienti e il prezzo del biglietto costa solo 1,50€, da fare direttamente sul bus; se pensi di spostarti soprattutto con i mezzi, puoi valutare l’acquisto di un carnet da 10 viaggi.
Grazie per aver visitato il mio blog | Dove sarà la tua prossima avventura?
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