Ci sono paesi da visitare in Barbagia che rappresentano una delle migliori chiavi di lettura per imparare a conoscere la Sardegna più autentica. Della bellezza delle spiagge lo sappiamo tutti, come anche delle città più famose quali Alghero, Bosa, Cagliari e Castelsardo.
Eppure scivolare da una costa all’altra non è abbastanza, per scoprire la Sardegna bisogna dare le spalle al mare e avventurarsi dove un tempo nessuno aveva il coraggio di entrare.
La Barbagia, geograficamente situata nella regione montuosa della Sardegna centrale, abbracciata e protetta dal massiccio del Gennargentu, è diversa dal resto dell’isola sia per ragioni storiche che culturali.
Continua la lettura per scoprire una delle zone più belle e autentiche, tra case in granito, vicoli stretti, murales, ma soprattutto ricca di storie e tradizioni custodite e tramandate con cura nel tempo.
In questa guida troverai
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Introduzione alla Barbagia: perché si chiama così e cenni storici
“Chiamavamo noi stessi s’ard, che nell’antica lingua significa danzatori delle stelle.”
Un viaggio in Sardegna non è completo senza un’avventura in Barbagia e, prima di scoprire alcuni dei paesi da visitare, meglio aprire una parentesi su alcuni cenni storici e culturali, fondamentali per capire l’identità di questa particolare zona dell’isola.
Se li conosci, salta questo paragrafo e scorri verso il prossimo!
Partiamo dal nome, che racchiude in sé una parte importante della storia sarda. Barbagia, cosa significa? È risaputo che le nostre coste furono conquistate da popoli diversi, ma non l’entroterra. Qui i danzatori delle stelle tennero lontani gli occupanti che, non riuscendo a penetrare con facilità, definirono quest’area come terra di barbarie.
Una nomea che rimase negli anni e che ha tenuto la Barbagia in una sorta di ‘isolamento’ che oggi si esprime attraverso i barbaricini, custodi di usi e costumi antichissimi che nel resto dell’isola sono scomparsi o mai esistiti.
Questa identità altra, diversa, si mostra anche nel sistema di norme non scritte che per anni (e talvolta ancora oggi, ma raramente) hanno regolamentato giustizie e ingiustizie, vendette e fughe.
Il fenomeno del banditismo influenza tuttora le scelte di alcuni visitatori, tanto che su Google spunta la domanda “la Barbagia è pericolosa?” tra le ricerche più cliccate! Ma non preoccuparti perché la Barbagia, al contrario di molte altre zone dell’isola, è di un’accoglienza e di un’ospitalità senza pari.
Sei pronto a scoprirla attraverso alcuni dei suoi paesi più belli? Cominciamo!
I paesi da visitare in Barbagia: quali scegliere
Sai che in Sardegna esistono più Barbagie? L’area si compone di varie regioni storiche, ecco perché si parla delle Barbagie di Belvì, di Bitti, di Nuoro, di Ollolai, di Seulo e del Mandrolisai.
Qui, in questo vasto territorio barbaricino, si contano 32 borghi, ognuno dotato di un’identità ben precisa, di tradizioni e costumi particolari.
Visitarli tutti è praticamente impossibile, ecco perché in questo articolo ti consiglio i 4 che secondo me non puoi assolutamente perdere.
Se visiti la Sardegna nei mesi tra settembre e dicembre, segna in agenda l’evento Autunno in Barbagia – Cortes Apertas, un’opportunità unica per vedere i borghi prendere vita e raccontarsi: te ne parlo nel dettaglio qui, dove troverai anche il calendario completo del 2024.
Ottana
“Indossare il costume tipico del mio paese, sfilare per le strade, raccontare la nostra storia: è un’emozione che ogni volta mi travolge e che non so descrivere”. Un ragazzo del borgo di Ottana, situato nella Barbagia di Ollolai, ci parla così di una delle tradizioni che contraddistingue questo paese dedicata alla vestizione con le maschere sarde e agli antichi culti del Mediterraneo arcaico.
Su Merdule, Sos Boes e Sa Filonzana sono i protagonisti delle tipiche maschere ottanesi, che potrai ammirare in diversi eventi: durante “Su Carrasegare” (il carnevale), in occasione della Festa di Sant’Antonio il 17 gennaio e nel weekend di Autunno in Barbagia.
Il centro abitato ti accoglie con una scultura in pietra rappresentante le maschere di Su Merdule e Su Boe ed è contraddistinto dai classici vicoli stretti alternati ad alcune piazzette, dalle abitazioni basse con muri di pietra e dalle antiche cortes (giardini).
La vita quotidiana degli abitanti di Ottana si svolge sotto lo sguardo attento della cattedrale romanica dedicata a San Nicola, adagiata in posizione elevata su un prato verde.
Orgosolo
Forse tra i più famosi borghi della Barbagia, Orgosolo rappresenta una meta dal fascino senza tempo.
Orgosolo è il paese-museo per eccellenza: qui sono presenti oltre 150 dipinti murali realizzati da orgolesi e stranieri che raccontano la storia sarda e quella internazionale attraverso murales dal forte impatto non solo artistico, ma anche sociopolitico.
Da sempre, infatti, la comunità di questo borgo si è distinta per la sua tenacia, tanto che nel 1969 fu protagonista della mobilitazione popolare di Pratobello, che riuscì a impedire l’installazione di un poligono militare a pochi chilometri dal centro abitato. Battaglie, quelle contro gli insediamenti militari e industriali, che non vengono vinte facilmente.
Passeggiando alla ricerca dei murales, dei quali puoi richiedere una mappa e un’audio guida all’entrata del paese, ti imbatterai anche in diverse botteghe artigiane con abbigliamento tipico, maschere e lavori in legno.
Nei dintorni non perderti il Canyon di Gorroppu, uno dei più profondi d’Europa e percorribile a piedi se dotati di un minimo di preparazione fisica. Orgosolo, inoltre, è uno dei centri della Barbagia in cui si tramanda il canto a Tenore.
Mamoiada
Ricordo divertente (a posteriori, perché al momento la situazione era tutt’altro che divertente) su Mamoiada. L’abbiamo visitata durante un road trip alla guida nel nostro Fiat Ducato e, come tutti i paesi della Barbagia, anche a Mamoiada le strade possono diventare strette, anzi strettissime.
Hai già capito come finisce la storia? Incastrati tra una via e l’altra, ma prontamente soccorsi da una coppia che abbiamo scoperto essere viaggiatori come noi e con la quale siamo ancora in contatto.
La bellezza del viaggiare e dell’incontro in uno dei borghi più particolari non solo per la varietà e quantità di resti archeologici disseminati nel territorio, ma anche e soprattutto per i suoi antichissimi riti legati al carnevale e alle famose maschere dei Mamuthones e Issohadores, famose come simbolo di Mamoiada in tutto il mondo.
Qui puoi visitare il piccolo Museo delle Maschere Mediterranee, passeggiare (a piedi, non in auto!) tra le viuzze ricche delle tipiche case barbaricine in blocchi di granito o, il 17 gennaio, partecipare alla festa di Sant’Antonio Abate in occasione del carnevale più famoso dell’isola.
Oliena
Se ami il vino sardo non puoi assolutamente perdere il borgo di Oliena!
È proprio qui che nasce uno dei vini che preferisco, il Nepente, una qualità pregiata di Cannonau DOC.
Situato ai piedi del Monte Corrasi, la cima più alta del complesso del Supramonte, e facilmente raggiungibile da Nuoro in 15 minuti d’auto, il paese di Oliena è custode di un patrimonio culturale e naturalistico unico.
Qui è facile perdersi tra le sue strette viuzze, dove le case antiche costruite in pietra e dotate di bellissime corti interne vengono affiancate da chiese e palazzi un tempo abitati da possidenti e nobili.
Se ami il trekking e la storia sappi che qui, nei dintorni, troverai le sorgenti di Su Gologone, la principale fonte carsica in Sardegna, domus de janas e menhir risalenti al neolitico e il sito archeologico de Sa sedda e sos carros di epoca nuragica.
Questi sono i paesi da visitare in Barbagia e da non perdere se la visiti per la prima volta. Spero di poterne visitare presto altri, che ti racconterò qui sul blog e sul mio profilo Instagram: ricordati di seguirmi se sei sempre in cerca di nuove ispirazioni di viaggio!